“Siete un pubblico meraviglioso”. Così Carla Bruni ha commentato gli applausi che ripetutamente hanno riempito il Teatro Dal Verme lo scorso sabato 6 luglio. Una serata romantica, melodiosa ed emozionante per questo primo concerto milanese della cantante italo-francese.

Elegantissima, ovviamente, con una camicetta di seta verde e un pantalone di pelle da rocker, non ha nascosto la tanta agitazione all’inizio, quasi come se fosse un battesimo del fuoco. Non c’è pubblico più difficile da conquistare di quello della terra natia ma in questo caso la battaglia è stata decisamente vinta.

In forma smagliante, alternando eleganti balletti a momenti più intimi, l’ex modella torinese ha letteralmente incantato un pubblico entusiasta come non mai. Ne ho visti di concerti ma sentire un tale scroscio di applausi è indice della consapevolezza di trovarsi davanti a qualcuno che ha davvero qualcosa in più.

La voce bassa e melodiosa, proprio come nel disco, regala una performance praticamente perfetta. Dopo quell’imbarazzo iniziale (“Sono molto emozionata e ho il cuore che batte fortissimo”), è subito padrona del palco. E non solo, scende tra il pubblico intonando “Dolce Francia” e invita gli spettatori ad alzarsi e ballare sulla sua (possiamo dire anche più interessante ed elegante dell’originale) versione di “Miss You” dei Rolling Stones.

Una nota di merito per il bravissimo chitarrista, l’elegante pianista e l’impeccabile bassista che la accompagna anche nei cori delle canzoni. Come c’era da aspettarselo, il pubblico scalpita quando Carla Bruni prende la chitarra in mano e annuncia quella “Quelqu’un m’a dit” che 20 anni fa ha decretato l’inizio di una florida carriera, costellata da tanti brani, molti di più di quelli che un solo concerto può contenere.

Carismatica e scherzosa sul palco, azzarda l’ipotesi di rimanere più a lungo (“Ci hanno chiesto un’ora di concerto ma noi possiamo andare avanti per parecchio se volete”) in una serata che ha letteralmente portato un po’ di bellezza e amore in una Milano di inizio luglio ancora piuttosto piovosa. Tra gli spettatori all’uscita, sorridenti e soddisfatti, c’è chi ha già azzardato un suo possibile ritorno.

Insomma, un sabato perfetto per un’artista che si fa attendere (non fa tantissimi concerti da noi) ma che quando li fa, è impeccabile. Tra il pubblico anche Nikolas Sarkozy, accolto dagli applausi quando va a sedersi. Ride e scherza coi vicini di posto. Alla vigilia di quelle elezioni importantissime che il giorno dopo li avevano già riportati in patria francese.