L’isola di Maiorca è famosa per le spiagge, il mare, le palme (ovviamente) e il relax ma non si deve sottovalutare il patrimonio culturale e artistico dell’isola, soprattutto essendo stata la dimora del pittore surrealista Joan Mirò. Ma facciamo un recap generale!

Dal punto di vista sportivo l’isola è famosa per il Real Mallorca e per essere la madrepatria di uno dei più grandi tennisti dei nostri tempi, Rafael Nadal che ha anche fondato una scuola internazionale (da elementari a superiori) come regalo per l’isola che ama e i suoi concittadini.

Ma anche dal punto di vista artistico, ci sono delle pietre miliari che permettono di esplorare l’isola, già a partire dalla sua città principale.

Palma di Maiorca vanta una bellissima Cattedrale, La Seu, che sorge sopra un lago artificiale che le permette di riflettersi nell’acqua. La Chiesa, di evidente richiamo gotico, risale al 1300 ma in anni 2più recenti” ha visto anche il celebre architetto Gaudì lavorare al restauro della sua facciata, nei primi anni del Novecento. Suo anche il Baldacchino all’interno.

Chopin e George Sand, un inverno a Maiorca

Spostandosi a 45 minuti dalla città e cambiando costa, andando verso quella occidentale, si può incontrare Valdemossa, un Comune dell’entroterra di neanche 2mila abitanti, diventato famoso perché all’interno della sua Certosa avevano alloggiato, nelle celle/appartamenti messi a disposizione dei viandanti, un famosissimo musicista e un’altrettanto celebre scrittrice.

Nella Cella n.4 , perfettamente visitabile, si trova nella sua posizione originale il piano Pleyel, arrivato da Parigi, su cui Frederic Chopin aveva composto alcune delle sue opere più belle. I paesaggi verdi, le mura della cittá vecchia con i suoi vicoli, furono per lui fonte di ispirazione profonda. Anche se il soggiorno non fu dei migliori a causa della sua cattiva salute, peggiorata a causa dei frequenti acquazzoni del rigido inverno.

Ad ascoltare le sue dolci melodie e a fargli compagnia c’era la scrittrice francese George Sand, legata all’artista (non si sa se d’amicizia o amore) per otto anni. Poco conosciuta in Italia, George Sand, pseudonimo maschile usato da Amantine Aurore Lucile Dupin per pubblicare le sue opere senza problemi di genere, fu una prolifica scrittrice e drammaturga molto amata in Francia ma messa al bando in Italia per via delle sue opere poco convenzionali, femministe oltre alle proprie scelte di vita, rivendicando con orgoglio le sue relazioni sia con uomini che con donne. All’interno della dimora ci sono dei cimeli appartenuti ai due artisti (oltre ad un bellissimo giardino con vista) e dei ritratti originali di Delacroix che, ospite della coppia, aveva immortalato alcuni dei loro momenti proprio a Valdemossa.

“Un inverno a Maiorca” è proprio il libro scritto da George Sand che racchiuda il loro soggiorno.

Picasso e la bellissima Fondazione Mirò

Poco lontano da questo piccolo Comune sorge Soller cittadina turistica che oltre ad essere famosa per l’aranciata (buonissima) e il tram del 1912 ancora attivo, ha una bellissima stazione con due sale ricche di arte.

Una è dedicata a Picasso, passato di lì, che aveva realizzato le sue splendide e riconoscibilissime ceramiche colorate. L’altra stanza è dedicata a un suo caro amico, il pittore Joan Mirò che è l’artista principale dell’isola. Qui nella stazione ci sono alcune sue opere (incantevoli) ma è a Palma che si può ammirare tutto il suo genio. Oltre al murales/mosaico di fronte alla Cattedrale c’è anche la Fondazione Mirò. Da sola, vale l’intera visita all’isola.

Dopo anni tra Barcellona e Parigi, Mirò a oltre 50 anni aveva deciso che si sarebbe trasferito nella città dei suoi avi per comprare una casa e farci uno studio. E possiamo dire, che definirlo studio era davvero riduttivo.

Arrivato qui con la moglie Pilar, compagna di tutta una vita, ha vissuto a Palma fino a quasi 100 anni, facendone il suo laboratorio da sogno. 

La fondazione oltre ad ospitare i suoi quadri e le sue sculture, ha un giardino bellissimo con vista sulla città arricchito dalle sue opere da esterno. Il vero gioiello è il suo studio (nella foto di copertina), lasciato intatto con tele accatastate, sedia, tavolo, colori e le famose porte colorate dell’esterno, simbolo turistico di Maiorca. Poco più su, in zona belvedere si può visitare un secondo studio realizzato da Mirò in una tenuta acquistata successivamente e adibito alla scultura.

Anche se fuori mano rispetto al centro della città, la visita alla fondazione ripaga sicuramente la fatica, permettendo di respirare l’aria di uno dei pittori più immaginativi del Novecento.