Più di tanti guru del marketing, Rick Rubin (produttore discografico di successo) ha molto da insegnare sulla creatività e come gestire il proprio talento. Recentemente ha racchiuso tutto il suo sapere in un libro bellissimo, il mio preferito da inizio anno ad oggi.
Quando anni fa aveva raccontato agli editori di voler scrivere un libro sulle sue esperienze molti hanno insistito affinché potesse creare una sorta di manuale sulla produzione musicale raccontando aneddoti sulle sue collaborazioni con Johnny Cash, Foo Fighters, Metallica, Eminem e i tanti altri con cui aveva lavorato. Come c’era da aspettarselo, non è andata così. Il libro che Rick Rubin aveva in mente era un trattato sulla creatività e sulla purezza dell’atto artistico. In otto anni di scrittura e riflessione è nato “L’atto creativo: un modo di essere”.
Una raccolta di spunti di riflessione su come coltivare talento e gestire al meglio l’atto creativo, sperimentando ma anche fidandosi sempre dell’istinto. Quando si tratta di purezza artistica, infatti, mai adeguarsi a regole e convenzioni: occorre sviluppare una propria unicità e fidarsi di quella nell’affrontare l’opera.
Niente regole quindi ma allo stesso tempo però, come da sempre sostiene Seth Godin nel suo libro “La pratica creativa”, la routine è fondamentale. Avere una propria abitudine nell’andare avanti nel lavoro con un focus specifico, sentendo ogni giorno di aver aggiunto un tassello è fondamentale in un modo senza limiti come quello artistico.
Utilizzare il proprio spazio creativo come il momento in cui lasciar andare tutto e completare il lavoro, onde evitare di bloccarsi su un progetto e ostacolare così anche la crescita futura. La condivisione con gli altri del proprio lavoro, il momento in cui mostriamo la nostra fragilità fa parte dello stesso atto creativo e non può essere trascurata in quanto parte di un processo di crescita.
A differenza di tanti manuali sulla creatività, il libro di Rick Rubin è già esso un’opera d’arte. Consigliatissimo.
Vivere la vita come artisti è una pratica.
Si è coinvolti nella pratica
oppure no.
Non ha senso dire che non sei capace.
Sarebbe come dire:”Non sono capace di essere un monaco”.
O conduci una vita da monaco oppure no.
Tendiamo a vedere l’opera dell’artista
come il risultato.
Ma la vera opera dell’artista
è un modo di essere nel mondo.